lunedì 23 maggio 2011

Conferenza stampa 17 maggio: Presentazione della LXV Festa del Teatro e dello spettacolo principale "Sarabanda"


L’unione fa la forza: lo hanno capito la Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato e il Teatro Metastasio, stabile della Toscana, siglando un accordo triennale che mira alla coproduzione e alla ricerca congiunta di testi da proporre ai propri pubblici e non solo. La Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, come al solito, ha sostenuto questa nuova sfida.
L’accordo si materializza nel concreto con un’importante opera promossa a due durante la 65esima edizione della Festa del Teatro di San Miniato. Si tratta dell’ultimo lavoro del maestro svedese Ingmar Bergman, Sarabanda, definito ‘il capolavoro degli addii’. In scena, con la regia di Massimo Luconi, tra gli altri, ci saranno tre grandi attori come Giuliana Lojodice, Massimo De Francovich, Luca Lazzareschi, accompagnati dalla giovane promessa Clio Cipoletta, cresciuta nella scuola del Piccolo di Milano.
Sarabanda è uno spietato affresco delle relazioni parentali, un dramma di rimpianti, rimorsi, rancori  che si muovo sulla scena come quella danza lenta e malinconica che dà il titolo all’opera e nella quale avviene  l’ultimo confronto degli stessi personaggi, ma più crudeli e maturi, di Scene di un matrimonio.
In questo capolavoro del teatro dei sentimenti ci sono tutte le cose importanti che Bergman si porta dietro in tutta la sua opera: il mistero, la vita, la morte, la ricerca di Dio. La riduzione teatrale di Sarabanda in prima esecuzione assoluta per il teatro italiano, conserva quasi integralmente la sceneggiatura originale basandosi su una drammaturgia che seppur scritta per la macchina da presa è perfetta nei ritmi e nelle scansioni teatrali, con una scrittura limpidissima che è nello stesso tempo altissima letteratura e imponente sguardo morale sulla solitudine della nostra società.
Firma le scene Daniele Spisa insieme a Massimo Luconi, mentre i costumi sono di  Sabrina Chiocchio. Il debutto è in cartellone per il 22 luglio in piazza Duomo alle 21.30 e ci resterà fino al 27 dello stesso mese. A novembre l’opera farà tappa al Metastasio di Prato e dal 12 al 18 dicembre sarà al Piccolo di Milano. Tra la tappa laniera e quella meneghina potrebbe essere inserita una tournée che calcherà probabilmente i palchi di Cagliari e di alcuni palcoscenici veneti.
Le prove si terranno prima a Roma e poi a Prato, poi dal 10 luglio attori e staff saranno a San Miniato per concludere il loro lavoro.

Patto tra il Dramma Popolare e il Metastasio. La prima coproduzione è "Sarabanda" diretta da Luconi.

L’ultimo lavoro del maestro svedese Ingmar Bergman, Sarabanda, è il testo scelto per l’opera principale della prossima Festa del Teatro di San Miniato. Quel dramma popolare nato nel 1947 dal fervore di un gruppo di intellettuali sanminiatesi, decisi ad affermare, nel clima ancora turbato del primo dopoguerra, la presenza di una drammaturgia di ispirazione cristiana, e che ancora oggi rappresenta un’esperienza di grande importanza culturale. La messa in scena di Sarabanda è frutto della coproduzione tra la Fondazione Dramma Popolare di San Miniato ed il Teatro Metastasio Stabile della Toscana che hanno firmato un accordo triennale che prevede, appunto, la realizzazione a partire dalla prossima estate di progetti comuni. Una collaborazione che pur lasciando intatte le singolarità progettuali possa mettere in comune esperienze importanti come quella del Metastasio, che si distingue da sempre per la ricerca di un teatro rigoroso dal punto di vista culturale, e quella della Fondazione Dramma Popolare di San Miniato che è il più antico festival di produzione d’Italia, oggi sempre operoso grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. Sarabanda, quello che è stato definito “il capolavoro degli addii” di Bergman, sarà l’opera d’esordio di questa collaborazione teatrale tutta toscana. In scena, con la regia di Massimo Luconi, tra gli altri, ci saranno tre grandi attori come Giuliana Lojodice, Massimo De Francovich, Luca Lazzareschi. Sarabanda è uno spietato affresco delle relazioni parentali, un dramma di rimpianti, rimorsi, rancori  che si muovo sulla scena come quella danza lenta e malinconica che dà il titolo all’opera e nella quale avviene  l’ultimo confronto degli stessi personaggi, ma più crudeli e maturi, di Scene di un matrimonio.
In questo capolavoro del teatro dei sentimenti ci sono tutte le cose importanti che Bergman si porta dietro in tutta la sua opera: il mistero, la vita, la morte, la ricerca di Dio. La riduzione teatrale di Sarabanda in prima esecuzione assoluta per il teatro italiano, conserva quasi integralmente la sceneggiatura originale basandosi su una drammaturgia che seppur scritta per la macchina da presa è perfetta nei ritmi e nelle scansioni teatrali, con una scrittura limpidissima che è nello stesso tempo altissima letteratura e imponente sguardo morale sulla solitudine della nostra società.
Firma le scene Daniele Spisa insieme a Massimo Luconi, mentre i costumi sono di  Sabrina Chiocchio. Il debutto è in cartellone per il 22 luglio in piazza Duomo alle 21,30.



lunedì 16 maggio 2011

Chàris

Chàris

8 luglio ore 21,30 Auditorium San Martino
presentato da Teatrino dei Fondi

di Anna Dimaggio
liberamente tratto da Rimbaud, Shakespeare e Testori
con Enrico Falaschi
contrabbasso Cristiano Minelli
scene Cristina Conticelli
regia Anna Dimaggio

Siamo in un momento storico delicato e fragile, colmo di violenza e contraddizioni, tutto questo porta verso l’infelicità, aumentano i casi di depressione e di solitudine.

Siamo nell’era della comunicazione, ma non c’è ascolto, la paura e l’egoismo sono diventati i protagonisti delle nostre vite quotidiane: è compito dell’arte e della cultura indicare un cammino, ridare e dare un po’ di poesia all’anima.

In nome della poesia, la scelta di questo titolo, Chàris, parola greca che indica benevolenza e amore, che viene tradotta semplicemente in darsi completamente agli altri.

martedì 10 maggio 2011

Le Jongleur de Notre Dame - Scheda sul Maestro Salvatore Ciulla direttore artistico del Dramma Popolare

SALVATORE CIULLA, allievo di Orazio Costa Giovangigli, del quale è stato attore e collaboratore, ha firmato oltre 40 regie di prosa, alcune regie liriche e una serie di cortometraggi.
Ha realizzato come autore del libretto, organizzatore e regista dell’opera sacra, Quem Queritis di Roberto Tofi. Ha diretto come regista le seguenti opere liriche: Il piccolo spazzacamino di Britten, La Dirindina di Scarlatti, La serva padrona di Pergolesi, Tosca, La Bohème, Madame Butterfly di Puccini, L’elisir d’amore di Donizetti, La traviata, Rigoletto e Il trovatore di Verdi. Nella sua carriera ha diretto molti spettacoli di prosa, tra cui Il medico per forza di Molière, Conversazione con la morte di Giovanni Testori, con Massimo Foschi, in coproduzione con il Teatro degli Incamminati di Milano, Assassinio nella cattedrale di Eliot, La grande e la piccola morte di Elena Bono, Libro d'ore di Rilke, Vengono i giorni, Fiori rossi memorie della resistenza, Misa Flamenca tratti dalle liriche di Elena Bono, Il prato di Diego Fabbri con Claudia Koll. Ha curato come direttore artistico, produttore e regista collaboratore la realizzazione dello spettacolo di Elena Bono Le spade e le ferite, regia di Ugo Gregoretti, con Massimo Foschi ed Eros Pagni, per la Festa del Teatro 2000. Come attore ha partecipato a vari spettacoli, tra i quali Post Amlet di Giovanni Testori, per il Teatro degli Incamminati e Amor de caritade, concerto di poesia diretto da Orazio Costa Giovangigli, con Elena Zareschi e Massimo Foschi. Ha letto alcune liriche di Papa Giovanni Paolo II al palasport di Roma in occasione di una manifestazione dell’Azione Cattolica, alla presenza dello stesso Pontefice. Ha realizzato alcuni video, tra i quali Guardistallo e il suo teatro e Una vita a caso, tratto dalle Operette morali di Giacomo Leopardi, Un fiore di strada, il corto Le crete senesi, una pausa nel tempo , con il quale ha vinto come primo classificato il Garbo d’oro” nell’edizione 2001 e 2002. Ha partecipato come regista alla realizzazione de La bottega del caffè di Goldoni all'interno del film, prodotto da RaiCinema, La Maschera d'acqua . Ha collaborato con la RAI per la realizzazione di alcuni programmi, tra i quali Piccola Italia di Elena Bono, tratto da un suo spettacolo e Getzemani per la regia di Giuseppe Manzari. Ha ricevuto nel 1982 il Premio Città di Forlì per la drammaturgia e la regia dello spettacolo Piccola Italia, tratto dalle liriche sulla Resistenza di Elena Bono. Ha fondato a Pisa il Centro Culturale Sant’Andrea, che ha diretto dal 1986 al 1998, fondando e dirigendo personalmente la Scuola di espressione teatrale. È insegnante di Metodo Mimico, su mandato del Maestro Orazio Costa Giovangigli. È stato membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Toscana Spettacolo dal 1990 al1996 e dell’Istituto del Dramma Popolare di San Miniato sino al 1999 e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro di Pisa fino al 2008.  È direttore artistico e coordinatore di Certosa Festival, rassegna di concerti, spettacoli ed eventi produttivi realizzati all’interno della Certosa di Pisa Comune di Calci. Dal 2002 è direttore artistico della Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato.

venerdì 6 maggio 2011

Le Jongleur de Notre Dame - Scheda sul Maestro Guido Corti direttore di produzione di Anima Mundi


GUIDO CORTI è considerato uno dei migliori musicisti italiani. La sua attività si svolge sui palcoscenici delle più prestigiose sale da concerto del mondo. Dopo avere compiuto i propri studi in Italia, si è perfezionato a Chicago con D. Clevenger e A. Jacobs. Vincitore nel 1976 del concorso internazionale di Colmar (Francia), ha poi effettuato registrazioni radiofoniche e televisive per varie reti europee e statunitensi. Nel 1977 ha rappresentato l’Italia al Seminario Internazionale tenutosi a East Lansing, negli Stati Uniti, intraprendendo poi un’attività solistica che lo ha portato ad esibirsi, oltre che in Italia e USA, in Austria, Canada, Inghilterra, Germania, Israele, Francia, Olanda, Svizzera, Portogallo, Argentina, Brasile, Russia. É attualmente docente presso il Conservatorio di Musica “L. Cherubini” di Firenze e presso la “Scuola di Musica di Fiesole”, tiene inoltre seminari e corsi di perfezionamento in tutto il mondo, riguardanti il proprio strumento e la musica da camera per strumenti a fiato. Componente di svariate compagini cameristiche, tra le quali il prestigioso “Mullova Ensemble”, ha collaborato alla realizzazione discografica di buona parte del repertorio musicale comprendente il suo strumento, registrando come solista per le etichette discografiche RCA, Philips, Nuova Era e Chandos di Londra. Gli sono stati conferiti il premio “Gino Tani per le arti dello spettacolo” al Teatro dell’Opera di Roma ed il premio “Walter Boccaccini 2001, gli strumenti dell’orchestra” del Maggio Musicale Fiorentino. È autore del libro Il Corno (ed. Zecchini), opera storico-tecnica unica nel suo genere.

giovedì 5 maggio 2011

Le Jongleur de Notre Dame - Trama

presentato da Fondazione Istituto Dramma popolare e Anima Mundi
6 luglio ore 21,30 Piazza Duomo
prima nazionale



LXV Festa del Teatro 2011 - Il Programma


Le jongleur de Notre Dame
presentato da Fondazione Istituto Dramma popolare e Anima Mundi
6 luglio ore 21,30 Piazza Duomo

prima nazionale
cast in via di definizione
regia Matelda Cappelletti (teatro musicale) Salvatore Ciulla (prosa)
Guido Corti, concertazione e direzione

Chàris
8 luglio ore 21,30 Auditorium San Martino
presentato da Teatrino dei Fondi

di Anna Dimaggio
liberamente tratto da Rimbaud, Shakespeare e Testori
con Enrico Falaschi
contrabbasso Cristiano Minelli
scene Cristina Conticelli
regia Anna Dimaggio

Qohélet
11 luglio ore 21,30 Auditorium San Martino
presentato da Teatro Pandemonium Stabile di innovazione
Con Antonio Zanoletti

Il re David
13 luglio ore 21,30 Auditorium di San Martino
presentato da Compagnia Gili Shanit (Israele)

prima nazionale
Con Avinoam Mor Haim
Regia di Gili Shanit

SACRUM FACERE
(Rendere Sacro)
15 luglio ore 21,30 Auditorium di san Martino
presentato da Fondazione Istituto Dramma Popolare e Associazione Leele

Regia Katia Frese
Drammaturgia Massimiliano Bardotti, Katia Frese
con Katia Frese, Andrea Giuntini
musiche Coro Mons. Cosimo Balduccidirettore Simone Faraoni
luci Luca Telleschi

Le ultime sette parole di Cristo
minestra di fede per cialtrone e strumenti antichi
18 luglio ore 21,30 Auditorium di san Martino
presentato da Sicilia Teatro

uno spettacolo di  Giovanni Scifoni
con Giovanni Scifoni,
santur, liuto, chitarra, percussioni Maurizio Picchiò
nichelarpa, viella, ribeca Stefano Carloncelli

Sarabanda
di I. Bergman
dal 22 al 27 luglio ore 21,30 Piazza Duomo
presentato da Fondazione Istituto Dramma popolare e da Teatro Metastasio Stabile della Toscana
prima assoluta

Regia di Massimo Luconi
con Massimo De Francovich, Giuliana Lojodice, Luca Lazzareschi

Diego Fabbri


BIOGRAFIA
Diego Fabbri, nato a Forlì il 2 luglio 1911, realizza la sua formazione in un ambiente stimolante e ricco di fermenti spirituali precisando, sempre più compiutamente, i suoi interessi teatrali e le tematiche religiose. Nel 1936 si laurea all’università di Bologna in Scienze Economiche e Commerciali. Nel ’39 viene chiamato a Roma a dirigere la Casa Editrice A.V.E.; e dal 1940 al 1950 è segretario del Centro Cattolico Cinematografico. Inizia anche la sua collaborazione a “La Fiera Letteraria”, di cui sarà condirettore con Vincenzo Cardarelli e di cui terrà la direzione fino al ’66, dopo la morte del Poeta. Il suo impegno concreto per un teatro nazionale e popolare si esprime nella dichiarazione del “Manifesto per un teatro di popolo”, firmato nel 1943 con Pandolfi, Guerrieri, Costa, Pinelli; e nella fondazione, nel 1945, del “Sindacato nazionale degli autori drammatici”. In campo teatrale si muoverà oltre Pirandello e Betti con drammi di forte tensione morale e religiosa, ma anche con vivaci critiche di costume, di cui sono esempio: “Inquisizione” (1950), “Il seduttore” (1951), “Processo a Gesù” (1955), il suo maggior successo, rappresentato in teatri di tutto il mondo, “La bugiarda” (1956), “Il vizio assurdo” (1974, con Davide Lajolo, sul dramma di Pavese), “Al Dio ignoto” (1980). Nelle stagioni ’60-’61 e ’61-’62 dirige il teatro romano La Cometa, dando vita ad una Compagnia Stabile, e promuovendo, in ogni modo, la partecipazione  del pubblico meno sensibilizzato. Nel ’68 è nominato presidente dell’ETI (Ente Teatrale Italiano), ove realizza una politica di espansione e di diffusione della cultura e degli spazi teatrali sul territorio nazionale. Negli anni ’73-’75 presiede la CISAC (Confédèration Internationale des Sociétés des Auteurs et des Compositeurs). Dal 1977 dirige la rivista “Il Dramma”. Nello stesso anno l’Accademia Nazionale dei Lincei gli conferisce il premio “Feltrinelli” per il Teatro.La sua intensa attività giornalistica lo ha visto collaboratore de “Il Resto del Carlino”, “Il Messaggero”, “Il Tempo”.In campo cinematografico fu sceneggiatore e autore di dialoghi di una cinquantina di film (di De Sica, Blasetti, Marcellini, Germi, Clair, Rossellini, Antonioni, Dassin, Clement, Ferreri, Soldati, Comencini, Pietrangeli, Steno, Bunuel…) e coproduttore di tanti altri, tramite le società “Orbis” e Costellazione”. Va inoltre segnalata la sua attività di sceneggiatore nell’ambito RAI-TV: basti ricordare gli adattamenti de I Fratelli Karamazov e i I Demoni di Dostoevskij, Il ciclo del Teatro Popolare, Le Inchieste del Commissario Maigret, Il sospetto di Dürrenmatt, La fine dell’avventura di Graham Greene. Muore a Riccione il 14 agosto 1980.

Bando di concorso al progetto “IL TEATRO DELLO SPIRITO: NUOVE SUGGESTIONI”

L'ISTITUTO FONDAZIONE DRAMMA POPOLARE DI SAN MINIATO (PI)
Dal 1947 ogni luglio nei palazzi storici, chiese e piazze di San Miniato il DRAMMA POPOLARE dà vita al festival di produzione più antico d'Italia, un unicum nel panorama teatrale italiano per la proposta di testi in anteprima assoluta del Teatro dello Spirito. I
testi che in tutti questi anni sono stati rappresentati, appartengono ad una certa drammaturgia, definita "Teatro dello Spirito", intendendo con ciò tutti quei lavori che si pongono il problema della ricerca del senso e del significato della vita, anche in maniera conflittuale e non risolta, e che anelano ad una risposta più alta, diversa da quello che il quotidiano può offrire.
Non un teatro confessionale, ma un dramma autenticamente popolare, che, a partire dai riferimenti culturali e religiosi, ricerca una risposta diversa.



mercoledì 4 maggio 2011

Dramma Popolare e Anima Mundi, il teatro sposa la musica sacra

Due realtà nel panorama culturale italiano hanno scelto di unire le proprie forze per superare gli ostacoli e le difficoltà economiche


La Fondazione Dramma Popolare di San Miniato e il festival Anima Mundi di Pisa hanno dato il via ad una nuova collaborazione tra teatro e musica sacra.
Una sinergia ufficializzata alcuni giorni fa presso Palazzo Grifoni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di San Minato, sostenitore istituzionale di entrambe le iniziative. Dramma Popolare e Anima Mundi, due preziose realtà nel panorama culturale italiano, hanno scelto di unire le proprie forze per superare gli ostacoli, derivanti da questo momento di difficoltà economica, e continuare a tenere alto il livello delle proposte al pubblico.
Il direttore di produzione di Anima Mundi, Guido Corti, uno dei migliori musicisti italiani che ha portato il suo talento sui palcoscenici delle più prestigiose sale da concerto del mondo, e Salvatore Ciulla, direttore artistico del Dramma popolare, hanno dichiarato la loro soddisfazione nel creare un nuovo linguaggio di teatro musicale. Questa sinergia aprirà la LXV Festa del Teatro con lo spettacolo "Le jongleur de Notre Dame", opera già prodotta da Anima Mundi su un racconto di Anatole France e tratto dalla tradizione medievale francese, il prossimo 6 luglio. Si tratta di un'opera spirituale per mimo, baritono, orchestra da camera e banda di bambini. A settembre, per il festival di Anima Mundi a Pisa, sarà presentata la nuova coproduzione.
Durante la conferenza stampa, il Prof. Gianfranco Rossi, per lunghi anni alla presidenza del Dramma, ora segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, ha accolto con entusiasmo la creazione di questa sinergia. Stefano Petrucci, presidente della Fondazione Dramma Popolare di San Miniato ha sottolineato come questa alleanza sia una grande opportunità per creare iniziative di spessore e puntare in alto. Sia Anima Mundi che il dramma popolare, infatti, mantengono intatte le loro identità, ma con un'intesa all'insegna dell'innovazione e della qualità.