giovedì 17 novembre 2011

"IL LAVORO DELL'ATTORE" PRIMO INCONTRO DEL PROGETTO SCUOLA

Si è svolto sabato 12 novembre il primo incontro voluto dal Centro Giovani di Figline Valdarno fra gli studenti Superiori che partecipano ai laboratori teatrali e i professionisti del teatro.
La Fondazione Istituto Dramma Popolare collabora al progetto di formazione e per l'occasione ha organizzato presso il ridotto del  teatro Garibarldi di Figline l'incontro con l'attore Massimo Salvianti della compagnia Arca Azzurra.
L'attore si è mostrato particolarmente disponibile con gli alunni, illustrando principalmente il proprio lavoro e l' iter formativo.
Da grande uomo di spettacolo, non solo è riuscito ad interessare vivacemente i ragazzi intervenuti, ma ha dato un quadro della situazione lavorativa dell'attore molto chiaro e preciso, proponendo come requisito fondamentale la professionalità nel fare teatro.


mercoledì 9 novembre 2011

SARABANDA APPRODA AL METASTASIO

http://www.metastasio.net/it/stagione/spettacolo.asp?evnId=106

III EDIZIONE DEL CONCORSO PER LE SCUOLE

Bando di concorso IL TEATRO DELLO SPIRITO: giocare “sul serio”
                                   
Il verbo “giocare” viene subito associato ad un attività ludica ma è anche il termine che molte lingue europee utilizzano per definire la parola recitazione. Fare teatro è un gioco antichissimo, non a caso in diverse lingue per dire “giocare” e “recitare” si usa la stessa parola: in inglese “play” in francese “jouer”.
Per il grande teorico e regista Orazio Costa questa associazione di termini è parte integrante delle sue teorie sul metodo mimico dove l’attore che recita viene paragonato al bambino che gioca. Secondo Costa l’istinto mimico è ancora molto sviluppato nell’infanzia ed è la chiave di volta della recitazione. In una grande maggioranza di individui ciò è pronto a ripresentarsi in occasione di particolari stati emotivi, soprattutto in personalità a forte componente creativa.
Si evince da ciò che la mimica è di natura istintiva ed è presente in ognuno di noi; molto più sviluppata nell'infanzia, questa va atrofizzandosi durante la crescita per uniformarsi al modello educativo proposto dalla società.


“Dall’imitare si passa al mimare. Dalla pura e semplice ripetizione si passa ad una funzione che è nello stesso tempo interpretativa e creativa. Interpretativa perché non potendo riprodurre traduce, creativa perché la scelta degli atti espressivi non è meccanicamente automatica ma è affidata alla natura dell'individuo”

(tratto da Lettera di Orazio Costa al  nipote Nicola, quaderno, XVI)





MOTIVAZIONE DEL CONCORSO
Partendo dal concetto di “istinto mimico” come dote innata, il progetto intende stimolare le scuole  a conoscere e a praticare il  “metodo mimico” di Orazio Costa per avvicinarsi in maniera più “organica” al fare teatro. Nell'individuazione dei testi da mettere in scena e nei temi da approfondire, resta la scelta di fondo del Teatro dello Spirito.
Per Teatro dello Spirito intendiamo tutti quei progetti teatrali che si pongono il problema della ricerca del senso e del significato della vita, anche in maniera conflittuale e non risolta, e che anelano ad una risposta più alta, diversa da quello che il quotidiano può offrire.

PROMOTORI DEL CONCORSO
Il concorso è organizzato dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato alla LXVI edizione della Festa del Teatro. Lo spettacolo che decretò la definitiva affermazione dell'Istituto del Dramma Popolare nel panorama teatrale italiano fu  Assassinio nella cattedrale di Eliot, allestito con la regia di Giorgio Strelher nel 1948. Negli anni seguenti, a firmare la regia dei vari spettacoli che hanno segnato oltre mezzo secolo di storia del teatro, furono chiamati maestri, quali tra gli altri, Orazio Costa, Luigi Squarzina, Franco Enriquez, Sandro Bolchi, Aldo Trionfo, Krzysztof Zanussi, Ugo Gregoretti, Roberto Guicciardini, Carmelo Rifici. Tra gli autori dei testi rappresentati, oltre a Gheòn (1947) e Eliot (1948), figurano Copeau, Bernanos, Greene, Claudel, Fabbri, Silone, Pomilio, Luzi, Wiesel, Mann, Munk, Walcott, Strindberg, Bono, Bergman, ed anche il Pontefice Karol Wojtyla. Quanto agli interpreti, si può dire che il meglio del professionismo teatrale è passato da San Miniato e, in molti casi, è partito da qui: Giulio Bosetti, Ernesto Calindri, Rossella Falk, Arnoldo Foà, Carla Fracci, Nando Gazzolo, Giancarlo Giannini, Remo Girone, Giuliana Lojodice, Evi Maltagliati, Anna Miserocchi, Valeria Moriconi, Gastone Moschin, Ave Ninchi, Ilaria Occhini, Gianni Santuccio, Giancarlo Sbragia, Mario Scaccia, Aroldo Tieri, Luigi Vannucchi, Massimo Foschi, Eros Pagni, Elisabetta Pozzi, Maria Paiato, Maddalena Crippa, sono solo alcuni degli artisti che si sono avvicendati nel corso degli anni sul palcoscenico della Festa del Teatro.


 Il modulo della domanda di partecipazione è scaricabile dal sito
http://www.drammapopolare.it/index.jsp alla sezione progetto scuola





DESTINATARI
Il bando è destinato a studenti degli Scuole Secondarie di II grado di ogni ordine con sede nel territorio della Regione Toscana: ogni istituto può partecipare con più di una classe. È ammesso uno spettacolo per ciascuna classe.

REGOLAMENTO
1.      Il concorso "Il teatro dello Spirito: giocare “sul serio”  nasce come appuntamento annuale, nel quale saranno presentati spettacoli prodotti dalle Scuole che perseguono finalità di teatro educativo;

2.      Il progetto si articola in una serie di attività:
    • fase di documentazione e ricerca di testi teatrali che abbiano un tema attinente alle finalità espresse dal Teatro dello Spirito. In tal senso la Fondazione Istituto Dramma Popolare metterà a disposizione su richiesta il proprio archivio di testi;
    • Laboratori teatrali con la partecipazione attiva di docenti e alunni;
    • fase di approfondimento metodologico: il Dramma Popolare promuove il metodo mimico Orazio Costa. In tal senso è possibile attivare su richiesta lezioni e stage con personale specializzato del Dramma Popolare;
    • Rappresentazione e visione di spettacoli realizzate dalle scuole.

  1. Possono partecipare al concorso gli istituti che presentino spettacoli messi in scena da alunni ed insegnanti, con l'eventuale collaborazione di operatori teatrali.
  2. Gli spettacoli dovranno essere realizzati nel corso dell'anno scolastico 2011-2012. Nel progetto dovranno essere individuati: obiettivi del corso, fasi di svolgimento, periodo e spazi di effettuazione, numero dei partecipanti.
  3. Per la 3a edizione del concorso si indica il seguente tema: il metodo mimico di Orazio Costa e il “Teatro dello spirito”. Il concorso si articolerà con i tempi come di seguito indicati:
    1. richiesta di partecipazione al concorso 31 dicembre 2011;
    2. ammissione al concorso 20 febbraio 2012;
    3. presentazione degli elaborati entro e non oltre il 10 maggio 2012.
  4. La presentazione degli elaborati dovrà pervenire alla Fondazione Istituto Dramma Popolare entro e non oltre il 10 maggio 2012. Entro tale data dovrà esser presentato al Dramma il copione del lavoro proposto e l'invito ad assistere allo spettacolo nei luoghi e nelle forme scelte dalla scuola (in alternativa la scuola può inviare una ripresa video dell’intero spettacolo). Si richiede inoltre anche un elaborato video di 10'' di presentazione del progetto, che potrà esser proiettato durante la premiazione delle scuole partecipanti. Gli elaborati e lo spettacolo saranno valutati dalla commissione formata da esperti nominati dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare. Durante la preparazione dei progetti le scuole potranno essere supportate, se richiesto, dagli esperti teatrali della Fondazione Istituto Dramma Popolare.
  5. Gli elaborati/produzioni saranno valutati in base ai seguenti criteri:
    1. Innovatività e articolazione della proposta progettuale, attraverso la capacità di sensibilizzare e trasmettere i valori del Teatro dello Spirito;
    2. Rispondenza ai criteri indicati dal bando;
    3. Curriculum dell'Istituto con particolare riferimento alla produzione e allo svolgimento di laboratori teatrali.
  6. Gli istituti partecipanti al concorso dovranno munirsi di polizza assicurativa per infortuni e responsabilità civile, il cui possesso dovrà essere attestato da apposita autocertificazione a firma del Dirigente Scolastico.
  7. Il concorso prevede i seguenti riconoscimenti: la rappresentazione della produzione della prima classificata al concorso nell'ambito della Festa del Teatro e la proiezione degli elaborati video di presentazione delle altre due classificate. Il premio per la prima scuola classificata ammonterà a Euro 500,00, alla seconda classificata saranno assegnati 300,00 euro e alla terza euro 200,00. A tutte le scuole in concorso sarà assegnato un attestato di partecipazione. La Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato si riserva la possibilità di modificare tale ripartizione sulla base dei  risultati finali.
  8. La domanda di partecipazione, insieme al percorso didattico programmato per la realizzazione dello spettacolo, dovrà essere inviata, utilizzando le schede di adesione allegate al bando di concorso, entro e non oltre il 31 dicembre 2011 (per tale data farà riferimento il timbro postale) alla Fondazione Dramma Popolare di San Miniato, "Progetto Scuola", Piazza della Repubblica 7, 56028 San Miniato (Pisa). L'ammissione al concorso verrà comunicata alle scuole entro il 20 febbraio 2012. 
  9. La partecipazione al concorso presuppone l'accettazione incondizionata del presente regolamento.
  10. Ai sensi dell'art. 13, comma 1, del decreto legislativo del 30 giugno 2003 n. 196, "Codice in materia di dati personali" e successive integrazioni e modificazioni, i dati personali forniti sono registrati e trattati esclusivamente per le finalità progetti

lunedì 18 luglio 2011

La ultime sette parole di Cristo

Le ultime sette parole di Cristominestra di fede per cialtrone e strumenti antichi

Sacrum Facere

18 luglio ore 21,30 Auditorium di san Martino
presentato da Sicilia Teatro

uno spettacolo di  Giovanni Scifoni
con Giovanni Scifoni,
santur, liuto, chitarra, percussioni Maurizio Picchiò
nichelarpa, viella, ribeca Stefano Carloncelli

Fede purissima, ateismo purissimo, superstizione purissima sono al centro di Le ultime sette parole di Cristo, l'appassionato e brillante monologo in cui un "cialtrone", Giovanni Scifoni, attraversa con ironia i temi e i personaggi della spiritualità, scanditi dalle sette frasi evangeliche, che per sette volte sospendono il tempo e l'aria. Il cialtrone non si ferma mai, inondando lo spettatore di storie, leggende, baggianate, fregnacce, incalzandolo con parole di cui sembra essersi perso il senso: peccato, misericordia, buona morti; concetti alla base della ricerca spirituale che si trasformano in teatro ed azione. Dalle infuocate prediche del canonico Rinaldo Deggiovanni a Beda il venerabile, dai Padri del deserto, pazzi e morti di fame, a Dismas il buon ladrone, fino a Dostoevskij e Bergman, lo spettacolo riesce a raccontare la grande mistica con leggerezza, in un inarrestabile crescendo che cattura lo spettatore, al di là delle convinzioni personali, innescando la riflessione sulla nostra esistenza e sulla "gloria umana".

Per informazioni e prenotazioni:
Fondazione Istituto Dramma Popolare
Piazza della Repubblica 7
56028 San Miniato (PI)
tel. 0571400955 – 0571418289

venerdì 15 luglio 2011

Sacrum Facere


15 luglio ore 21,30 Auditorium di San Martino – Hotel San Miniato
presentato da Fondazione Istituto Dramma Popolare e Associazione Leele

Regia
Katia Frese
Drammaturgia
Massimiliano Bardotti, Katia Frese
con
Katia Frese, Andrea Giuntini
musiche Coro Mons.
Cosimo Balduccidirettore Simone Faraoni
luci
Luca Telleschi

Il 15 luglio alle ore 21.30, nel corso della LXV Festa del Teatro di San Miniato, Andrea Giuntini e Katia Frese metteranno in scena, in prima nazionale, lo spettacolo dal titolo Sacrum Facere.          
La rappresentazione, promossa dall’Istituto Dramma Popolare e dalla Compagnia Leele, è ispirata alla figura e all’opera del pittore tedesco Mathias Grunewald, vissuto tra il XV ed il XVI secolo ed interpretato in maniera sopraffina da Andrea Giuntini.                                                                  
Lo spettacolo sembra nasca dalla “rivisitazione” di un’opera d’arte. Il protagonista, è al termine dei suoi giorni, colpito dalla peste, ma è ossessionato dall’idea di completare l’opera che poi lo renderà celebre: l’Altare di Isenheim. Tema centrale della pièce teatrale è la crocifissione di Grunewald che mette in luce un Cristo raffigurato in tutta la sua straziante dimensione umana. Un Dio che non abbandona il pittore nella solitudine della morte, bensì gli infonde il calore di anime, corpi e ricordi, che lo accompagneranno verso una fine dal sapore di un amore ritrovato.


Per informazioni e prenotazioni:
Fondazione Istituto Dramma Popolare
Piazza della Repubblica 7
56028 San Miniato (PI)
tel. 0571400955 – 0571418289

mercoledì 13 luglio 2011

Il Re David



13 luglio ore 21,30 Auditorium di San Martino
presentato da Compagnia Gili Shanit (Israele)

prima nazionale
Adattamento e regia- Gili Shanit
Attore – Avinoam Mor Haim
Regista del Film– Nimrod Shanit
Musica Originale– Arye Sonschein
Prodotta da - Zed Films

Il dramma coglie in modo sorprendente il re Davide nel momento in cui si ricorda del giorno che ha trasferito il regno a suo figlio Salomone.
Questo è il soggetto della rappresentazione teatrale Il re Davide, dramma che e` stato adattato dalla storia di Joseph Heller, Dio lo sa (God Knows, 1984).
Il dramma deride l'eroe, il poeta, l'uomo passionale che porta a letto una vergine senza saperlo. Il percorso del vecchio Davide e` analizzato da un punto di vista storico, biblico, teatrale, e psicologico. E` anche il percorso che fa l'attore Avinoam Mor Haim, persona credente e padre che conosce l'esperienza della perdita di un figlio s' identifica con il personaggio biblico

L’adattamento in forma di dramma del libro di Joseph Heller, “My God”, mette in scena Re David in modo ironico. Heller che rivendicò la sua notorietà con il suo capolavoro anti-militare  “Catch 22”, il quale alla fine divenne un film classico, - illustra con uno sguardo cinico gli uomini politici contemporanei attraverso il protagonista biblico- il Re David.


Gili Shanit ha creato uno spettacolo multi-mediale, adattando il libro originale e allo stesso tempo dirigendo Avinoam Mor Haim, uno dei più conosciuti attori del palcoscenico israeliano il quale ha recitato in rappresentazioni classiche e contemporanee, tra cui un indimenticabile Re Lear a Gerusalemme.
Questo spettacolo multimediale unisce nel suo sfondo un film che è stato girato nella Cittadella di David  dentro la città vecchia. La magnifica cittadella con i suoi labirinti , gli affascinanti panorami sopra la città vecchia di Gerusalemme e i suoi mercati ben rappresenta la connessione tra questa e il Re David contemporaneo – l’attore, il testo moderno dello spettacolo e la grandiosità dell’antichità che è stata così ben preservata lungo le pagine della storia.

Grazie ad un accordo con 
il CNR di Pisa e la Video System di Livorno, il Dramma Popolare si apre al mondo. 
Collegandosi al sito web http://www.drammapopolare.it/diretta.jsp
sarà possibile assistere alla diretta internet dello spettacolo.

martedì 14 giugno 2011

15 Giugno "Sinfonia d'autunno"

Titolo: Sinfonia d'Autunno (Höstsonaten)

Cast: Liv Ullmann, Ingrid Bergman, Lena Nyman, Halvar Björk, Marianne Aminoff

Regia: Ingmar Bergman
Sceneggiatura: Ingmar Bergman
Genere: Drammatico, Psicologico



Trama
Eva, moglie del pastore protestante Viktor, aiuta il marito negli affari della parrocchia e nel corso delle funzioni religiose. In casa, isolata dalla comunità, la giovane donna dedica il suo tempo alla sorella Helena immobilizzata da una grave e progressiva infermità, e vive nella sensazione della presenza del figlio Eric, annegato nel fiordo vicino il giorno in cui compiva i quattro anni. Con il consenso di Viktor, Eva invita sua madre Charlotte a stare da loro per un periodo di vacanza. Concertista di piano affermata e piena di vitalità, Charlotte è perennemente in viaggio; ma ha perso da poco, in una clinica romana, l'amico Leonardo, ed in più non vede sua figlia da 7 anni. All'arrivo della madre, Eva la accoglie con affettuosa gioia, poi le comunica la presenza di Helena nella stanza accanto. Charlotte vi entra con riluttanza. In un primo incontro tra madre e figlia, l'onda dei ricordi induce Eva a rimproverare l'egoismo di Charlotte. La cena sembra placare lo scontro. Ma è solo una interruzione poiché di notte, a causa dell'insonnia della mamma, Eva riprende il discorso e lo conduce a un feroce denudamento di tutto il passato. Charlotte, dopo aver tentato invano di difendersi, riprende il suo viaggio in compagnia di Paul, il suo manager. Eva, dopo avere ripreso forza accanto alla tomba di Eric, scrive una lettera con la quale chiede scusa a Charlotte e le offre di fare pace

Mercoledì 15 giugno ore 21.15 presso Accademia degli Euteleti, Piazza XX Settembre- San Miniato (Pisa)


martedì 7 giugno 2011

Ingmar Bergman, anatomia di una famiglia: da "Sussurri e grida" a "Sarabanda"

La Fondazione Istituto Dramma Popolare in collaborazione con la Biblioteca Comunale di San Miniato, Accademia degli Euteleti, CINIT ed il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, presentano: Ingmar Bergman, anatomia di una famiglia. Da Sussurri e grida a Sarabanda.Si tratta di una rassegna di film dedicati al maestro svedese, in preparazione della LXV Festa del Teatro 2011 che vedrà in scena dal 22 al 27 luglio lo spettacolo, coprodotto con il Teatro Mestastasio Stabile della Toscana, Sarabanda di Ingmar Bergman con la regia di Massimo Luconi, e che vedrà come interpreti Giuliana Lojodice, Massimo De Francovich, Luca Lazzareschi e Clio Cipolletta.
I film che verranno presentati in questo ciclo sono solo un piccolo omaggio all’arte di Bergman e hanno la caratteristica comune di concentrare l’attenzione scrutatrice dell’obiettivo sui volti dei suoi magnifici interpreti, ripresi in modo tale da diventare sullo schermo non più facce ma “paesaggi esistenziali”, capaci di parlare all’animo di qualunque spettatore in ogni tempo e ad ogni latitudine.

Il calendario delle proiezioni sarà il seguente:
8 giugno, Sussurri e grida
15 giugno, Sinfonia d'autunno
22 giugno, Scene da un matrimonio
29 giugno, Sarabanda

Le proiezioni si terranno presso l’auditorium dell’Accademia degli Euteleti, in piazza XX Settembre a San Miniato alle ore 21.30.
Per informazioni riguardanti la manifestazione è possibile contattare Massimo Gabbrielli, Servizio Biblioteche presso il Comune di San Miniato all’indirizzo email  mgabbrielli@comune.san-miniato.pi.it  o al numero di telefono 0571/400783 o Fondazione Istituto Dramma Popolare all’indirizzo email  info@drammapopolare.it .



lunedì 6 giugno 2011

Invito a Teatro per le Scuole di Musica

LXV Festa del Teatro a San Miniato


Fondazione Istituto Dramma Popolare e Anima Mundi
presentano
Le Jongleur de Notre Dame
di Peter Maxwell Davies


6 luglio ore 21,30 Piazza Duomo

Guido Corti, concertazione e direzione



Riduzione sui biglietti per le scuole e le accademie di musica, cori, associazioni culturali musicali del territorio invitate dal Dramma Popolare
Bambini 7 euro, Adulti 10 euro

Per informazioni  e prenotazioni Tel. 0571 418289


 


Fondazione Istituto Dramma Popolare
Piazza della Repubblica 7
56028 San Miniato (Pi)
tel 0571400955 fax 0571418289
cellulare 3371051197
www.drammapopolare.it

Intervista a Giuliana Lojodice su Avvenire.it

L'attrice si racconta

Lojodice: «Con Bergman va in scena la mia fede»

«Dopo la scomparsa di A­roldo ho dovuto trova­re la forza per andare avanti, da sola anche sulla scena. O­ra, dopo 5 anni, so che sono riuscita a fare teatro di qualità e gli applausi, ogni sera, li dedico tutti a lui». Giu­liana Lojodice è donna combattiva e artista di razza, ma nei suoi pensieri non manca mai l’amatissimo mari­to Aroldo Tieri, compagno di vita e di scena per 40 anni. La Lojodice ha ap­pena terminato una tournée di suc­cesso con Le conversazioni di Anna K e si prepara ad un recital sulle eroine del Risorgimento a Pinerolo. Poi un debutto importante, il 22 luglio alla Festa del Teatro di San Miniato, con la prima italiana assoluta di Sara­banda l’ultima opera di Ingmar Berg­man, che da film tv viene trasforma­to in dramma familiare dal regista Massimo Luconi.

Signora Lojodice, Bergman è una nuova sfida per lei.Vado a San Minato per la quinta vol­ta con un testo difficile, il testamen­to spirituale di Bergman. I protago­nisti sono gli stessi di Scene da un ma­trimonio, più invecchiati e tormen­tati. Io interpreto il ruolo di Liv Ull­man, la moglie che torna dopo anni a trovare l’ex marito. L’opera testi­monia la lontananza di Bergman da una vera pacificazione interiore: lui non ha metabolizzato le crisi che possono avere i matrimonio e i figli. Qui tutti i legami si intrecciano in ma­niera molto conflittuale, ci sono te­mi terribili come il suicidio, la ma­­lattia di mente, osservati con distac­co.

Temi forti in un festival di ispirazio­ne cristiana.Tutto sembra negativo, invece alla fi­ne non lo è. Marianna, la moglie, è il deus ex machina spirituale, è lei che perdona, che aiuterà l’anziano e ci­nico marito terrorizzato dalla morte, verso la quale lo aiuterà ad avviarsi.

Qual è il rapporto di Giuliana Lojo­dice con la fede?Io ho iniziato il mio percorso spiri­tuale ben prima della malattia di A­roldo. La mia fede non è legata a sen­si di colpa o paure, a volte sono an­che critica, ma ho sempre sentito u­na spinta interiore che mi ha porta­to a Lourdes tre volte. Mi sento mol­to vicino a queste realtà di sofferen­za, ma anche di speranza. E ho un padre spirituale che seguiva me e A­roldo, qui a Roma.

Le è capitato di incontrare il sacro anche in scena?Ho letto in pubblico brani dal Gesù di Nazareth di Ratzinger e il cardinal Ra­vasi mi ha chiamata a leggere San Paolo nell’anno paolino. Un sogno nel cassetto io ce l’ho. Vorrei tanto leggere la Via Crucis al Colosseo.

Com’è la sua vita a distanza di 5 an­ni dalla scomparsa di suo marito?Lui è una presenza ancora forte per me. Oggi che ho una certa età, capi­sco sempre più il grande amore che mi ha donato, la fatica fisica che ha affrontato per starmi accanto in sce­na e in tournée sino a 84 anni. Poi, io ho smesso di lavorare per quattro an­ni, per stargli vicino: gli ultimi perio­di per lui, reso cieco da un glaucoma, sono stati molto duri. Trovo però al­lucinante che dei grandi del teatro, come Tieri, Gassman, Lionello, Sa­lerno, non si parli più.

Che ne pensa del ritorno del teatro in tv con l’Eduardo di Ranieri?Siamo sotterrati dall’infamia televi­siviva, altroché ritorno del teatro in televisione. C’era bisogno di tradur­re Eduardo in italiano? È solo una scusa, un prodotto preconfezionato che doveva funzionare per l’auditel, incentrato su volti popolari in tv, Ra­nieri in testa. Io la controprova vera del pubblico ce l’ho tutte le sere a tea­tro: anche le cose difficili funziona­no, dipende da come le proponi e dal rispetto della gente: io, in 55 anni di teatro al pubblico non ho mai dato u­na fregatura».
Angela Calvini

lunedì 23 maggio 2011

Conferenza stampa 17 maggio: Presentazione della LXV Festa del Teatro e dello spettacolo principale "Sarabanda"


L’unione fa la forza: lo hanno capito la Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato e il Teatro Metastasio, stabile della Toscana, siglando un accordo triennale che mira alla coproduzione e alla ricerca congiunta di testi da proporre ai propri pubblici e non solo. La Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, come al solito, ha sostenuto questa nuova sfida.
L’accordo si materializza nel concreto con un’importante opera promossa a due durante la 65esima edizione della Festa del Teatro di San Miniato. Si tratta dell’ultimo lavoro del maestro svedese Ingmar Bergman, Sarabanda, definito ‘il capolavoro degli addii’. In scena, con la regia di Massimo Luconi, tra gli altri, ci saranno tre grandi attori come Giuliana Lojodice, Massimo De Francovich, Luca Lazzareschi, accompagnati dalla giovane promessa Clio Cipoletta, cresciuta nella scuola del Piccolo di Milano.
Sarabanda è uno spietato affresco delle relazioni parentali, un dramma di rimpianti, rimorsi, rancori  che si muovo sulla scena come quella danza lenta e malinconica che dà il titolo all’opera e nella quale avviene  l’ultimo confronto degli stessi personaggi, ma più crudeli e maturi, di Scene di un matrimonio.
In questo capolavoro del teatro dei sentimenti ci sono tutte le cose importanti che Bergman si porta dietro in tutta la sua opera: il mistero, la vita, la morte, la ricerca di Dio. La riduzione teatrale di Sarabanda in prima esecuzione assoluta per il teatro italiano, conserva quasi integralmente la sceneggiatura originale basandosi su una drammaturgia che seppur scritta per la macchina da presa è perfetta nei ritmi e nelle scansioni teatrali, con una scrittura limpidissima che è nello stesso tempo altissima letteratura e imponente sguardo morale sulla solitudine della nostra società.
Firma le scene Daniele Spisa insieme a Massimo Luconi, mentre i costumi sono di  Sabrina Chiocchio. Il debutto è in cartellone per il 22 luglio in piazza Duomo alle 21.30 e ci resterà fino al 27 dello stesso mese. A novembre l’opera farà tappa al Metastasio di Prato e dal 12 al 18 dicembre sarà al Piccolo di Milano. Tra la tappa laniera e quella meneghina potrebbe essere inserita una tournée che calcherà probabilmente i palchi di Cagliari e di alcuni palcoscenici veneti.
Le prove si terranno prima a Roma e poi a Prato, poi dal 10 luglio attori e staff saranno a San Miniato per concludere il loro lavoro.

Patto tra il Dramma Popolare e il Metastasio. La prima coproduzione è "Sarabanda" diretta da Luconi.

L’ultimo lavoro del maestro svedese Ingmar Bergman, Sarabanda, è il testo scelto per l’opera principale della prossima Festa del Teatro di San Miniato. Quel dramma popolare nato nel 1947 dal fervore di un gruppo di intellettuali sanminiatesi, decisi ad affermare, nel clima ancora turbato del primo dopoguerra, la presenza di una drammaturgia di ispirazione cristiana, e che ancora oggi rappresenta un’esperienza di grande importanza culturale. La messa in scena di Sarabanda è frutto della coproduzione tra la Fondazione Dramma Popolare di San Miniato ed il Teatro Metastasio Stabile della Toscana che hanno firmato un accordo triennale che prevede, appunto, la realizzazione a partire dalla prossima estate di progetti comuni. Una collaborazione che pur lasciando intatte le singolarità progettuali possa mettere in comune esperienze importanti come quella del Metastasio, che si distingue da sempre per la ricerca di un teatro rigoroso dal punto di vista culturale, e quella della Fondazione Dramma Popolare di San Miniato che è il più antico festival di produzione d’Italia, oggi sempre operoso grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. Sarabanda, quello che è stato definito “il capolavoro degli addii” di Bergman, sarà l’opera d’esordio di questa collaborazione teatrale tutta toscana. In scena, con la regia di Massimo Luconi, tra gli altri, ci saranno tre grandi attori come Giuliana Lojodice, Massimo De Francovich, Luca Lazzareschi. Sarabanda è uno spietato affresco delle relazioni parentali, un dramma di rimpianti, rimorsi, rancori  che si muovo sulla scena come quella danza lenta e malinconica che dà il titolo all’opera e nella quale avviene  l’ultimo confronto degli stessi personaggi, ma più crudeli e maturi, di Scene di un matrimonio.
In questo capolavoro del teatro dei sentimenti ci sono tutte le cose importanti che Bergman si porta dietro in tutta la sua opera: il mistero, la vita, la morte, la ricerca di Dio. La riduzione teatrale di Sarabanda in prima esecuzione assoluta per il teatro italiano, conserva quasi integralmente la sceneggiatura originale basandosi su una drammaturgia che seppur scritta per la macchina da presa è perfetta nei ritmi e nelle scansioni teatrali, con una scrittura limpidissima che è nello stesso tempo altissima letteratura e imponente sguardo morale sulla solitudine della nostra società.
Firma le scene Daniele Spisa insieme a Massimo Luconi, mentre i costumi sono di  Sabrina Chiocchio. Il debutto è in cartellone per il 22 luglio in piazza Duomo alle 21,30.



lunedì 16 maggio 2011

Chàris

Chàris

8 luglio ore 21,30 Auditorium San Martino
presentato da Teatrino dei Fondi

di Anna Dimaggio
liberamente tratto da Rimbaud, Shakespeare e Testori
con Enrico Falaschi
contrabbasso Cristiano Minelli
scene Cristina Conticelli
regia Anna Dimaggio

Siamo in un momento storico delicato e fragile, colmo di violenza e contraddizioni, tutto questo porta verso l’infelicità, aumentano i casi di depressione e di solitudine.

Siamo nell’era della comunicazione, ma non c’è ascolto, la paura e l’egoismo sono diventati i protagonisti delle nostre vite quotidiane: è compito dell’arte e della cultura indicare un cammino, ridare e dare un po’ di poesia all’anima.

In nome della poesia, la scelta di questo titolo, Chàris, parola greca che indica benevolenza e amore, che viene tradotta semplicemente in darsi completamente agli altri.

martedì 10 maggio 2011

Le Jongleur de Notre Dame - Scheda sul Maestro Salvatore Ciulla direttore artistico del Dramma Popolare

SALVATORE CIULLA, allievo di Orazio Costa Giovangigli, del quale è stato attore e collaboratore, ha firmato oltre 40 regie di prosa, alcune regie liriche e una serie di cortometraggi.
Ha realizzato come autore del libretto, organizzatore e regista dell’opera sacra, Quem Queritis di Roberto Tofi. Ha diretto come regista le seguenti opere liriche: Il piccolo spazzacamino di Britten, La Dirindina di Scarlatti, La serva padrona di Pergolesi, Tosca, La Bohème, Madame Butterfly di Puccini, L’elisir d’amore di Donizetti, La traviata, Rigoletto e Il trovatore di Verdi. Nella sua carriera ha diretto molti spettacoli di prosa, tra cui Il medico per forza di Molière, Conversazione con la morte di Giovanni Testori, con Massimo Foschi, in coproduzione con il Teatro degli Incamminati di Milano, Assassinio nella cattedrale di Eliot, La grande e la piccola morte di Elena Bono, Libro d'ore di Rilke, Vengono i giorni, Fiori rossi memorie della resistenza, Misa Flamenca tratti dalle liriche di Elena Bono, Il prato di Diego Fabbri con Claudia Koll. Ha curato come direttore artistico, produttore e regista collaboratore la realizzazione dello spettacolo di Elena Bono Le spade e le ferite, regia di Ugo Gregoretti, con Massimo Foschi ed Eros Pagni, per la Festa del Teatro 2000. Come attore ha partecipato a vari spettacoli, tra i quali Post Amlet di Giovanni Testori, per il Teatro degli Incamminati e Amor de caritade, concerto di poesia diretto da Orazio Costa Giovangigli, con Elena Zareschi e Massimo Foschi. Ha letto alcune liriche di Papa Giovanni Paolo II al palasport di Roma in occasione di una manifestazione dell’Azione Cattolica, alla presenza dello stesso Pontefice. Ha realizzato alcuni video, tra i quali Guardistallo e il suo teatro e Una vita a caso, tratto dalle Operette morali di Giacomo Leopardi, Un fiore di strada, il corto Le crete senesi, una pausa nel tempo , con il quale ha vinto come primo classificato il Garbo d’oro” nell’edizione 2001 e 2002. Ha partecipato come regista alla realizzazione de La bottega del caffè di Goldoni all'interno del film, prodotto da RaiCinema, La Maschera d'acqua . Ha collaborato con la RAI per la realizzazione di alcuni programmi, tra i quali Piccola Italia di Elena Bono, tratto da un suo spettacolo e Getzemani per la regia di Giuseppe Manzari. Ha ricevuto nel 1982 il Premio Città di Forlì per la drammaturgia e la regia dello spettacolo Piccola Italia, tratto dalle liriche sulla Resistenza di Elena Bono. Ha fondato a Pisa il Centro Culturale Sant’Andrea, che ha diretto dal 1986 al 1998, fondando e dirigendo personalmente la Scuola di espressione teatrale. È insegnante di Metodo Mimico, su mandato del Maestro Orazio Costa Giovangigli. È stato membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Toscana Spettacolo dal 1990 al1996 e dell’Istituto del Dramma Popolare di San Miniato sino al 1999 e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro di Pisa fino al 2008.  È direttore artistico e coordinatore di Certosa Festival, rassegna di concerti, spettacoli ed eventi produttivi realizzati all’interno della Certosa di Pisa Comune di Calci. Dal 2002 è direttore artistico della Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato.

venerdì 6 maggio 2011

Le Jongleur de Notre Dame - Scheda sul Maestro Guido Corti direttore di produzione di Anima Mundi


GUIDO CORTI è considerato uno dei migliori musicisti italiani. La sua attività si svolge sui palcoscenici delle più prestigiose sale da concerto del mondo. Dopo avere compiuto i propri studi in Italia, si è perfezionato a Chicago con D. Clevenger e A. Jacobs. Vincitore nel 1976 del concorso internazionale di Colmar (Francia), ha poi effettuato registrazioni radiofoniche e televisive per varie reti europee e statunitensi. Nel 1977 ha rappresentato l’Italia al Seminario Internazionale tenutosi a East Lansing, negli Stati Uniti, intraprendendo poi un’attività solistica che lo ha portato ad esibirsi, oltre che in Italia e USA, in Austria, Canada, Inghilterra, Germania, Israele, Francia, Olanda, Svizzera, Portogallo, Argentina, Brasile, Russia. É attualmente docente presso il Conservatorio di Musica “L. Cherubini” di Firenze e presso la “Scuola di Musica di Fiesole”, tiene inoltre seminari e corsi di perfezionamento in tutto il mondo, riguardanti il proprio strumento e la musica da camera per strumenti a fiato. Componente di svariate compagini cameristiche, tra le quali il prestigioso “Mullova Ensemble”, ha collaborato alla realizzazione discografica di buona parte del repertorio musicale comprendente il suo strumento, registrando come solista per le etichette discografiche RCA, Philips, Nuova Era e Chandos di Londra. Gli sono stati conferiti il premio “Gino Tani per le arti dello spettacolo” al Teatro dell’Opera di Roma ed il premio “Walter Boccaccini 2001, gli strumenti dell’orchestra” del Maggio Musicale Fiorentino. È autore del libro Il Corno (ed. Zecchini), opera storico-tecnica unica nel suo genere.

giovedì 5 maggio 2011

Le Jongleur de Notre Dame - Trama

presentato da Fondazione Istituto Dramma popolare e Anima Mundi
6 luglio ore 21,30 Piazza Duomo
prima nazionale



LXV Festa del Teatro 2011 - Il Programma


Le jongleur de Notre Dame
presentato da Fondazione Istituto Dramma popolare e Anima Mundi
6 luglio ore 21,30 Piazza Duomo

prima nazionale
cast in via di definizione
regia Matelda Cappelletti (teatro musicale) Salvatore Ciulla (prosa)
Guido Corti, concertazione e direzione

Chàris
8 luglio ore 21,30 Auditorium San Martino
presentato da Teatrino dei Fondi

di Anna Dimaggio
liberamente tratto da Rimbaud, Shakespeare e Testori
con Enrico Falaschi
contrabbasso Cristiano Minelli
scene Cristina Conticelli
regia Anna Dimaggio

Qohélet
11 luglio ore 21,30 Auditorium San Martino
presentato da Teatro Pandemonium Stabile di innovazione
Con Antonio Zanoletti

Il re David
13 luglio ore 21,30 Auditorium di San Martino
presentato da Compagnia Gili Shanit (Israele)

prima nazionale
Con Avinoam Mor Haim
Regia di Gili Shanit

SACRUM FACERE
(Rendere Sacro)
15 luglio ore 21,30 Auditorium di san Martino
presentato da Fondazione Istituto Dramma Popolare e Associazione Leele

Regia Katia Frese
Drammaturgia Massimiliano Bardotti, Katia Frese
con Katia Frese, Andrea Giuntini
musiche Coro Mons. Cosimo Balduccidirettore Simone Faraoni
luci Luca Telleschi

Le ultime sette parole di Cristo
minestra di fede per cialtrone e strumenti antichi
18 luglio ore 21,30 Auditorium di san Martino
presentato da Sicilia Teatro

uno spettacolo di  Giovanni Scifoni
con Giovanni Scifoni,
santur, liuto, chitarra, percussioni Maurizio Picchiò
nichelarpa, viella, ribeca Stefano Carloncelli

Sarabanda
di I. Bergman
dal 22 al 27 luglio ore 21,30 Piazza Duomo
presentato da Fondazione Istituto Dramma popolare e da Teatro Metastasio Stabile della Toscana
prima assoluta

Regia di Massimo Luconi
con Massimo De Francovich, Giuliana Lojodice, Luca Lazzareschi

Diego Fabbri


BIOGRAFIA
Diego Fabbri, nato a Forlì il 2 luglio 1911, realizza la sua formazione in un ambiente stimolante e ricco di fermenti spirituali precisando, sempre più compiutamente, i suoi interessi teatrali e le tematiche religiose. Nel 1936 si laurea all’università di Bologna in Scienze Economiche e Commerciali. Nel ’39 viene chiamato a Roma a dirigere la Casa Editrice A.V.E.; e dal 1940 al 1950 è segretario del Centro Cattolico Cinematografico. Inizia anche la sua collaborazione a “La Fiera Letteraria”, di cui sarà condirettore con Vincenzo Cardarelli e di cui terrà la direzione fino al ’66, dopo la morte del Poeta. Il suo impegno concreto per un teatro nazionale e popolare si esprime nella dichiarazione del “Manifesto per un teatro di popolo”, firmato nel 1943 con Pandolfi, Guerrieri, Costa, Pinelli; e nella fondazione, nel 1945, del “Sindacato nazionale degli autori drammatici”. In campo teatrale si muoverà oltre Pirandello e Betti con drammi di forte tensione morale e religiosa, ma anche con vivaci critiche di costume, di cui sono esempio: “Inquisizione” (1950), “Il seduttore” (1951), “Processo a Gesù” (1955), il suo maggior successo, rappresentato in teatri di tutto il mondo, “La bugiarda” (1956), “Il vizio assurdo” (1974, con Davide Lajolo, sul dramma di Pavese), “Al Dio ignoto” (1980). Nelle stagioni ’60-’61 e ’61-’62 dirige il teatro romano La Cometa, dando vita ad una Compagnia Stabile, e promuovendo, in ogni modo, la partecipazione  del pubblico meno sensibilizzato. Nel ’68 è nominato presidente dell’ETI (Ente Teatrale Italiano), ove realizza una politica di espansione e di diffusione della cultura e degli spazi teatrali sul territorio nazionale. Negli anni ’73-’75 presiede la CISAC (Confédèration Internationale des Sociétés des Auteurs et des Compositeurs). Dal 1977 dirige la rivista “Il Dramma”. Nello stesso anno l’Accademia Nazionale dei Lincei gli conferisce il premio “Feltrinelli” per il Teatro.La sua intensa attività giornalistica lo ha visto collaboratore de “Il Resto del Carlino”, “Il Messaggero”, “Il Tempo”.In campo cinematografico fu sceneggiatore e autore di dialoghi di una cinquantina di film (di De Sica, Blasetti, Marcellini, Germi, Clair, Rossellini, Antonioni, Dassin, Clement, Ferreri, Soldati, Comencini, Pietrangeli, Steno, Bunuel…) e coproduttore di tanti altri, tramite le società “Orbis” e Costellazione”. Va inoltre segnalata la sua attività di sceneggiatore nell’ambito RAI-TV: basti ricordare gli adattamenti de I Fratelli Karamazov e i I Demoni di Dostoevskij, Il ciclo del Teatro Popolare, Le Inchieste del Commissario Maigret, Il sospetto di Dürrenmatt, La fine dell’avventura di Graham Greene. Muore a Riccione il 14 agosto 1980.

Bando di concorso al progetto “IL TEATRO DELLO SPIRITO: NUOVE SUGGESTIONI”

L'ISTITUTO FONDAZIONE DRAMMA POPOLARE DI SAN MINIATO (PI)
Dal 1947 ogni luglio nei palazzi storici, chiese e piazze di San Miniato il DRAMMA POPOLARE dà vita al festival di produzione più antico d'Italia, un unicum nel panorama teatrale italiano per la proposta di testi in anteprima assoluta del Teatro dello Spirito. I
testi che in tutti questi anni sono stati rappresentati, appartengono ad una certa drammaturgia, definita "Teatro dello Spirito", intendendo con ciò tutti quei lavori che si pongono il problema della ricerca del senso e del significato della vita, anche in maniera conflittuale e non risolta, e che anelano ad una risposta più alta, diversa da quello che il quotidiano può offrire.
Non un teatro confessionale, ma un dramma autenticamente popolare, che, a partire dai riferimenti culturali e religiosi, ricerca una risposta diversa.



mercoledì 4 maggio 2011

Dramma Popolare e Anima Mundi, il teatro sposa la musica sacra

Due realtà nel panorama culturale italiano hanno scelto di unire le proprie forze per superare gli ostacoli e le difficoltà economiche


La Fondazione Dramma Popolare di San Miniato e il festival Anima Mundi di Pisa hanno dato il via ad una nuova collaborazione tra teatro e musica sacra.
Una sinergia ufficializzata alcuni giorni fa presso Palazzo Grifoni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di San Minato, sostenitore istituzionale di entrambe le iniziative. Dramma Popolare e Anima Mundi, due preziose realtà nel panorama culturale italiano, hanno scelto di unire le proprie forze per superare gli ostacoli, derivanti da questo momento di difficoltà economica, e continuare a tenere alto il livello delle proposte al pubblico.
Il direttore di produzione di Anima Mundi, Guido Corti, uno dei migliori musicisti italiani che ha portato il suo talento sui palcoscenici delle più prestigiose sale da concerto del mondo, e Salvatore Ciulla, direttore artistico del Dramma popolare, hanno dichiarato la loro soddisfazione nel creare un nuovo linguaggio di teatro musicale. Questa sinergia aprirà la LXV Festa del Teatro con lo spettacolo "Le jongleur de Notre Dame", opera già prodotta da Anima Mundi su un racconto di Anatole France e tratto dalla tradizione medievale francese, il prossimo 6 luglio. Si tratta di un'opera spirituale per mimo, baritono, orchestra da camera e banda di bambini. A settembre, per il festival di Anima Mundi a Pisa, sarà presentata la nuova coproduzione.
Durante la conferenza stampa, il Prof. Gianfranco Rossi, per lunghi anni alla presidenza del Dramma, ora segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, ha accolto con entusiasmo la creazione di questa sinergia. Stefano Petrucci, presidente della Fondazione Dramma Popolare di San Miniato ha sottolineato come questa alleanza sia una grande opportunità per creare iniziative di spessore e puntare in alto. Sia Anima Mundi che il dramma popolare, infatti, mantengono intatte le loro identità, ma con un'intesa all'insegna dell'innovazione e della qualità.