giovedì 5 maggio 2011

Le Jongleur de Notre Dame - Trama

presentato da Fondazione Istituto Dramma popolare e Anima Mundi
6 luglio ore 21,30 Piazza Duomo
prima nazionale




Le Jongleur de Notre Dame (1978)
Testo e musica di Peter Maxwell Davies

Racconto di Anatole France che nel 1901 riscrive un’antica leggenda medioevale francese: 
davanti ad un’abbazia, Marco, un povero giullare artista di strada (mimo), si guadagna da vivere con il suo repertorio di giochi balli e canzoni. I bambini si divertono intorno al giocoliere (banda di giovani musici), ma presto arriva la stagione fredda, la folla se ne va ed il giullare rimane solo e bussa alla porta del convento chiedendo ospitalità. L’abate priore (Baritono) apre e gelidamente rimprovera Marco invitandolo ad una vita migliore.  Sarà accolto dalla comunità monastica solo se si pentirà della sua vita di vagabondaggio e vestirà la tonaca, iniziando così una nuova vita di penitenza nel convento. Marco infreddolito e stremato, accetta ben sapendo che i suoi compiti nella comunità saranno quelli più umili. 
I monaci, uomini colti, trascorrono le loro giornate pregando e studiando; ognuno di loro onora la Vergine con l’arte in cui eccelle, chi dipingendone e scolpendone le sembianze, chi cantandone le lodi in versi aulici e in musica ecclesiastica (flauto, clarinetto, percussione). Marco è afflitto e umiliato dalla propria ignoranza perché non ha nulla di tutto questo da dedicare alla Vergine, finché un giorno decide di rivestire segretamente l’antico costume giullaresco per offrire alla Madonna la sua preghiera.
Mentre è davanti all’altare danza e gioca sui ritmi e le melodie di antiche canzoni popolari viene sorpreso dai monaci scandalizzati. Sta per essere energicamente ripreso, quando improvvisamente avviene il miracolo: la statua della Madonna si anima (violino) e ammonisce i monaci: tutti i doni fatti con il cuore le sono graditi. Ognuno, anche il più umile degli uomini, con il proprio talento ed il proprio lavoro prega e rende onore a Dio. Ella chiede a Marco di riprendere il suo cammino nel mondo e di condividere il suo dono con tutti gli uomini ridando loro il sorriso; il talento di cui dispone può renderli tutti ancora bambini.
I frati si inginocchiano alla Madonna, rientrano in scena i bambini che festeggiando accompagnano Marco fuori dall’abbazia e mentre lui, entusiasta, canta, balla e mostra la sua arte davanti al pubblico.

L’idea di Peter Maxwell Davies, compositore vivente tra i più eseguiti al mondo, è semplice e geniale: il messaggio spirituale, forte e attuale, è consegnato agli spettatori attraverso la musica strumentale e la mimica del giocoliere. Solo il priore - non a caso – si esprime con il canto.  
La messa in scena, in prima nazionale, ha integrato la favola di Anatole France recitata da attori e mimi con l’edizione musicale di Maxwell Davies, curata dall’ensemble di Anima Mundi, Rassegna musicale di Pisa.


Anatole France


Maxwell Davies

Jules Massenet




Nessun commento:

Posta un commento