martedì 14 giugno 2011

15 Giugno "Sinfonia d'autunno"

Titolo: Sinfonia d'Autunno (Höstsonaten)

Cast: Liv Ullmann, Ingrid Bergman, Lena Nyman, Halvar Björk, Marianne Aminoff

Regia: Ingmar Bergman
Sceneggiatura: Ingmar Bergman
Genere: Drammatico, Psicologico



Trama
Eva, moglie del pastore protestante Viktor, aiuta il marito negli affari della parrocchia e nel corso delle funzioni religiose. In casa, isolata dalla comunità, la giovane donna dedica il suo tempo alla sorella Helena immobilizzata da una grave e progressiva infermità, e vive nella sensazione della presenza del figlio Eric, annegato nel fiordo vicino il giorno in cui compiva i quattro anni. Con il consenso di Viktor, Eva invita sua madre Charlotte a stare da loro per un periodo di vacanza. Concertista di piano affermata e piena di vitalità, Charlotte è perennemente in viaggio; ma ha perso da poco, in una clinica romana, l'amico Leonardo, ed in più non vede sua figlia da 7 anni. All'arrivo della madre, Eva la accoglie con affettuosa gioia, poi le comunica la presenza di Helena nella stanza accanto. Charlotte vi entra con riluttanza. In un primo incontro tra madre e figlia, l'onda dei ricordi induce Eva a rimproverare l'egoismo di Charlotte. La cena sembra placare lo scontro. Ma è solo una interruzione poiché di notte, a causa dell'insonnia della mamma, Eva riprende il discorso e lo conduce a un feroce denudamento di tutto il passato. Charlotte, dopo aver tentato invano di difendersi, riprende il suo viaggio in compagnia di Paul, il suo manager. Eva, dopo avere ripreso forza accanto alla tomba di Eric, scrive una lettera con la quale chiede scusa a Charlotte e le offre di fare pace

Mercoledì 15 giugno ore 21.15 presso Accademia degli Euteleti, Piazza XX Settembre- San Miniato (Pisa)


martedì 7 giugno 2011

Ingmar Bergman, anatomia di una famiglia: da "Sussurri e grida" a "Sarabanda"

La Fondazione Istituto Dramma Popolare in collaborazione con la Biblioteca Comunale di San Miniato, Accademia degli Euteleti, CINIT ed il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, presentano: Ingmar Bergman, anatomia di una famiglia. Da Sussurri e grida a Sarabanda.Si tratta di una rassegna di film dedicati al maestro svedese, in preparazione della LXV Festa del Teatro 2011 che vedrà in scena dal 22 al 27 luglio lo spettacolo, coprodotto con il Teatro Mestastasio Stabile della Toscana, Sarabanda di Ingmar Bergman con la regia di Massimo Luconi, e che vedrà come interpreti Giuliana Lojodice, Massimo De Francovich, Luca Lazzareschi e Clio Cipolletta.
I film che verranno presentati in questo ciclo sono solo un piccolo omaggio all’arte di Bergman e hanno la caratteristica comune di concentrare l’attenzione scrutatrice dell’obiettivo sui volti dei suoi magnifici interpreti, ripresi in modo tale da diventare sullo schermo non più facce ma “paesaggi esistenziali”, capaci di parlare all’animo di qualunque spettatore in ogni tempo e ad ogni latitudine.

Il calendario delle proiezioni sarà il seguente:
8 giugno, Sussurri e grida
15 giugno, Sinfonia d'autunno
22 giugno, Scene da un matrimonio
29 giugno, Sarabanda

Le proiezioni si terranno presso l’auditorium dell’Accademia degli Euteleti, in piazza XX Settembre a San Miniato alle ore 21.30.
Per informazioni riguardanti la manifestazione è possibile contattare Massimo Gabbrielli, Servizio Biblioteche presso il Comune di San Miniato all’indirizzo email  mgabbrielli@comune.san-miniato.pi.it  o al numero di telefono 0571/400783 o Fondazione Istituto Dramma Popolare all’indirizzo email  info@drammapopolare.it .



lunedì 6 giugno 2011

Invito a Teatro per le Scuole di Musica

LXV Festa del Teatro a San Miniato


Fondazione Istituto Dramma Popolare e Anima Mundi
presentano
Le Jongleur de Notre Dame
di Peter Maxwell Davies


6 luglio ore 21,30 Piazza Duomo

Guido Corti, concertazione e direzione



Riduzione sui biglietti per le scuole e le accademie di musica, cori, associazioni culturali musicali del territorio invitate dal Dramma Popolare
Bambini 7 euro, Adulti 10 euro

Per informazioni  e prenotazioni Tel. 0571 418289


 


Fondazione Istituto Dramma Popolare
Piazza della Repubblica 7
56028 San Miniato (Pi)
tel 0571400955 fax 0571418289
cellulare 3371051197
www.drammapopolare.it

Intervista a Giuliana Lojodice su Avvenire.it

L'attrice si racconta

Lojodice: «Con Bergman va in scena la mia fede»

«Dopo la scomparsa di A­roldo ho dovuto trova­re la forza per andare avanti, da sola anche sulla scena. O­ra, dopo 5 anni, so che sono riuscita a fare teatro di qualità e gli applausi, ogni sera, li dedico tutti a lui». Giu­liana Lojodice è donna combattiva e artista di razza, ma nei suoi pensieri non manca mai l’amatissimo mari­to Aroldo Tieri, compagno di vita e di scena per 40 anni. La Lojodice ha ap­pena terminato una tournée di suc­cesso con Le conversazioni di Anna K e si prepara ad un recital sulle eroine del Risorgimento a Pinerolo. Poi un debutto importante, il 22 luglio alla Festa del Teatro di San Miniato, con la prima italiana assoluta di Sara­banda l’ultima opera di Ingmar Berg­man, che da film tv viene trasforma­to in dramma familiare dal regista Massimo Luconi.

Signora Lojodice, Bergman è una nuova sfida per lei.Vado a San Minato per la quinta vol­ta con un testo difficile, il testamen­to spirituale di Bergman. I protago­nisti sono gli stessi di Scene da un ma­trimonio, più invecchiati e tormen­tati. Io interpreto il ruolo di Liv Ull­man, la moglie che torna dopo anni a trovare l’ex marito. L’opera testi­monia la lontananza di Bergman da una vera pacificazione interiore: lui non ha metabolizzato le crisi che possono avere i matrimonio e i figli. Qui tutti i legami si intrecciano in ma­niera molto conflittuale, ci sono te­mi terribili come il suicidio, la ma­­lattia di mente, osservati con distac­co.

Temi forti in un festival di ispirazio­ne cristiana.Tutto sembra negativo, invece alla fi­ne non lo è. Marianna, la moglie, è il deus ex machina spirituale, è lei che perdona, che aiuterà l’anziano e ci­nico marito terrorizzato dalla morte, verso la quale lo aiuterà ad avviarsi.

Qual è il rapporto di Giuliana Lojo­dice con la fede?Io ho iniziato il mio percorso spiri­tuale ben prima della malattia di A­roldo. La mia fede non è legata a sen­si di colpa o paure, a volte sono an­che critica, ma ho sempre sentito u­na spinta interiore che mi ha porta­to a Lourdes tre volte. Mi sento mol­to vicino a queste realtà di sofferen­za, ma anche di speranza. E ho un padre spirituale che seguiva me e A­roldo, qui a Roma.

Le è capitato di incontrare il sacro anche in scena?Ho letto in pubblico brani dal Gesù di Nazareth di Ratzinger e il cardinal Ra­vasi mi ha chiamata a leggere San Paolo nell’anno paolino. Un sogno nel cassetto io ce l’ho. Vorrei tanto leggere la Via Crucis al Colosseo.

Com’è la sua vita a distanza di 5 an­ni dalla scomparsa di suo marito?Lui è una presenza ancora forte per me. Oggi che ho una certa età, capi­sco sempre più il grande amore che mi ha donato, la fatica fisica che ha affrontato per starmi accanto in sce­na e in tournée sino a 84 anni. Poi, io ho smesso di lavorare per quattro an­ni, per stargli vicino: gli ultimi perio­di per lui, reso cieco da un glaucoma, sono stati molto duri. Trovo però al­lucinante che dei grandi del teatro, come Tieri, Gassman, Lionello, Sa­lerno, non si parli più.

Che ne pensa del ritorno del teatro in tv con l’Eduardo di Ranieri?Siamo sotterrati dall’infamia televi­siviva, altroché ritorno del teatro in televisione. C’era bisogno di tradur­re Eduardo in italiano? È solo una scusa, un prodotto preconfezionato che doveva funzionare per l’auditel, incentrato su volti popolari in tv, Ra­nieri in testa. Io la controprova vera del pubblico ce l’ho tutte le sere a tea­tro: anche le cose difficili funziona­no, dipende da come le proponi e dal rispetto della gente: io, in 55 anni di teatro al pubblico non ho mai dato u­na fregatura».
Angela Calvini